Nel nostro precedente articolo avevamo parlato dell’iter di approvazione di un’app sugli store di Apple e Google e, soffermandoci sui requisiti di conformità richiesti alle app Android, avevamo evidenziato come quello della sicurezza fosse uno dei fattori più importanti. Nell’approfondimento di questo mese, torniamo sul tema spiegando meglio come tutelare la privacy degli utenti quando si sviluppa un’app.
Il motivo per cui Google pone tanta enfasi sulla sicurezza dei dati è legato alla restrittività delle normative europee in materia e alle difficoltà che spesso l’azienda di Mountain View ha incontrato cercando di adeguare i propri prodotti agli standard UE.
Il famigerato GDPR (General Data Protection Regulation) delinea infatti molto rigidamente i limiti entro i quali può avvenire la raccolta automatizzata di dati personali degli utenti e riguarda tutti i casi in cui i tali dati appartengano a persone fisiche nell’UE: si applica dunque, ad esempio, anche nel caso di un’azienda americana che profili utenti europei, nonostante gli Stati Uniti – a livello federale o, come nel caso della California, addirittura statale – possiedano le proprie regolamentazioni.
Il GDPR identifica diversi livelli di responsabilità del trattamento dei dati: l'editore dell'app, lo sviluppatore, i fornitori di SDK, i fornitori di OS e gli app store; è l'editore a decidere i dati da raccogliere, come conservarli e con quali misure di sicurezza, mentre agli sviluppatori spetta il compito di assicurare la conformità dell'app ai requisiti di sicurezza e privacy del GDPR, sebbene la responsabilità legale di un'eventuale non conformità ricada comunque sulle spalle dell'editore.
Con un atto approvato a livello europeo nel 2024, sono poi state delineate linee guida più specifiche per l'utilizzo di intelligenza artificiale all'interno delle applicazioni. Queste si basano sul divieto assoluto di profilare gli utenti sulla base dello status sociale e di caratteristiche personali e di svolgere identificazione biometrica.
In aggiunta, per alcuni settori considerati "sensibili" (ad esempio la scuola o le infrastrutture) è previsto che tutte le app che fanno uso di AI siano registrate in un apposito database e sottoposte a rigidi iter di approvazione prima di essere immesse sul mercato.
Il concetto di Privacy by Design implica che la protezione dei dati personali debba essere integrata fin dalle prime fasi dello sviluppo di un’applicazione. Questo significa che le funzionalità dell’app devono essere progettate per minimizzare la raccolta e il trattamento dei dati personali, mantenendo sempre al centro la salvaguardia dei diritti degli utenti. Ciò può essere ottenuto attraverso l’utilizzo di pseudonimizzazione o anonimizzazione dei dati, la limitazione delle autorizzazioni richieste e l’adozione di protocolli di crittografia avanzati.
Il principio di Privacy by Default, invece, richiede che le impostazioni predefinite dell’app garantiscano il massimo livello di privacy possibile per l’utente. Questo significa, ad esempio, che le funzioni di tracciamento devono essere disattivate di default e che l’utente debba fornire un consenso esplicito prima che i suoi dati vengano raccolti o condivisi.
Per quanto riguarda le misure poste in essere dagli store per tutelare i dati personali raccolti tramite app, Google Play ha introdotto una sezione chiamata Sicurezza dei dati che permette agli sviluppatori di dichiarare in che modo la loro app raccolga, condivida e gestisca i dati degli utenti. Questa iniziativa mira a rendere più trasparente l’utilizzo dei dati e a fornire agli utenti le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli.
Gli sviluppatori devono specificare I seguenti parametri:
Gli utenti possono consultare queste informazioni direttamente nella scheda dell’app su Google Play: ciò ne aumenta la trasparenza e incentiva gli sviluppatori a rispettare gli standard di privacy e sicurezza.
Anche Apple pone grande enfasi sulla privacy, richiedendo agli sviluppatori di rispettare linee guida molto precise. Una delle iniziative più significative è rappresentata dalla Privacy Nutrition Label, introdotta nel 2020, che fornisce agli utenti un riepilogo dettagliato dei dati raccolti da ogni app e di come vengono utilizzati. Le categorie di dati includono, tra le altre, informazioni di contatto, posizione e cronologia delle ricerche.
Inoltre, Apple richiede:
Nello sviluppo di mobile app è facile commettere errori che possono compromettere la privacy degli utenti. Tra gli sbagli più frequenti troviamo:
Evitando questi passi falsi potrai ottimizzare il tuo lavoro di sviluppo ma anche e soprattutto garantire al consumatore finale un prodotto sicuro e affidabile. Tutelare la privacy degli utenti è infatti diventato un elemento fondamentale nello sviluppo di un’app non solo per evitare sanzioni, ma anche per costruire un rapporto di fiducia con il pubblico. Adottare approcci come Privacy by Design e Privacy by Default, rispettare i requisiti degli store digitali e mantenersi aggiornati sulle normative in vigore è essenziale per garantire applicazioni sicure e conformi.
Vuoi raccontarci la tua esperienza con il GDPR, con le problematiche tecniche con cui hai avuto a che fare? Scrivici un messaggio: ci piacerebbe includere la tua testimonianza nei nostri prossimi contenuti. Se invece hai bisogno di un supporto tecnico per lo sviluppo di app GDPR-compliant, contattaci e sottoponici il tuo progetto!
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Sono uno sviluppatore web/mobile e UX designer appassionato di innovazione tecnologica. Oltre alla programmazione mi occupo anche di progettazione di Database e di User Experience. Trovare una soluzione facile a un problema difficile è la cosa che più mi diverte.
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